Il cobra è oramai storia. L’edizione zero ha messo il paletto all’interno delle veleggiate competitive della quarta zona.
Ita28685 ha avuto l’idea di partecipare al questo evento velico. Tutto è iniziato domenica scorsa, con il trasferimento alla base dell’aeronautica militare a Vigna di Valle. La nave, con a bordo Simone ha bolinato per un’oretta e ha preso possesso del piazzale antistante l’hangar.
Ieri, per noi dello snipe, è cominciata la regata vera e propria. Altre classi avevano già iniziato venerdi.
Arriviamo di buon ora, alle 11 circa e ci rendiamo conto della giornata che ci si prospetta, la gente appare un po’ spaesata per le condimeteo decisamente arroganti.
Il buongiorno ci viene dato da questo:
Ma non ci spaventiamo, ci iscriviamo e armiamo.
Cominciano ad entrare le barche in acqua, ci prepariamo pure noi, l’aria e’ tanta. Portiamo la barca verso lo scivolo, sbatte tutto per il vento, si sgancia l’elastico che tiene il cursore del tangone. Continua a sbattere tutto, non si riescono a sentire le voci, il fiocco sbatte sulla faccia, le cime si attorcigliano attorno alle sartie, torniamo a ridossarci.
Rimettiamo a posto le cose, e troviamo una finestra temporale in cui il vento molla un secondo e lanciamo letteralmente 28685 in acqua. Riusciamo a fare tutto e pochi secondi dopo planiamo verso il campo di regata. Gia’ ci sono 3 campi di regata, siamo assieme ai Finn e ai Contender.
Noi siamo il campo B, in fondo a destra. Dopo aver visto il bando si tratta di navigare poco penso, poi con questi 20 nodi in poco tempo siamo li’.
Non vediamo nessuno oltre ad Andrea (ita29571) e Maurizio che decollano con noi.
Ci sono le onde, si plana sia per il vento che per le onde, Andrea va a sinistra, verso Bracciano e non lo vediamo piu’ dopo pochissimo.
Maurizio è con noi. La sua presenza ci conforta perché di gommoni, di boe, di barche comitato, di altre amenità regatofile manco l’ombra. In lontananza vedo dei contender, a destra molto lontano vedo dei biplani, saranno 470 o snipe. Dopo un po’ arriva finalmente un gommone con la boa di bolina. Dopo tanto tempo arriviamo finalmente alla barca comitato. C’abbiamo messo 25 minuti!!!! Planando!!!!!! Capisco non interferire con gli altri campi ma addirittura a Trevignano!
Mi dico vabbe’, metteranno il campo qui perché sotto la costa magari è disturbato…. MADDECHE’! la boa di bolina era quasi dove eravamo partiti!
Un campo lungo diverse miglia! Manco fosse la Giraglia! (n.d.r. Alla prima regata con 20 nodi, i primi ci metteranno 1h e 30m !!!!!!!!)
Torniamo alla regata. Di 20 snipe preiscritti alla fine se ne presentano solo 10. Chi per timore (giustificato in vero) delle condimeteo, chi per avarie chi per altro. Falsa partenza per i contender, il tempo passa, c’e’ onda, la mia prodiera comincia ad avere lo sguardo fisso nel vuoto. Sto per perdere le capacità funzionali del mio prodiere…. Cominciamo a spararci dei traversi a fuoco per dare velocità e assetto alla nave allo scopo di ridurre il mal di mare. La cosa per fortuna rientra abbastanza rapidamente e siamo pronti a partire. La linea, e questo l’ho capito persino io, era sbagliata e conveniva partire a sinistra. Partiamo, sempre ventone. Black out. Per circa 1 minuto, buio totale. Dove sono? Che sto facendo? Cosa ci faccio qua? Fermi.
Riordino le idee, sistemo un paio di cose, e partiamo questa volta sul serio. Boliniamo, l’ultima regata fatta a SanRemo all’italiano. Riprendo i meccanismi e cominciamo a rimontare. Passiamo la boa di bolina circa quinti e ci mettiamo di lasco.
Prima della regata: “tranquilla, se non te la senti di sparare il tangone non fa niente, facciamo le cose con calma”
In boa: “SPARA!!!!!” Lei: “sicuro?” Io: “Sisi vai è tranquillo”.
Tranquillo mica tanto, cominciamo a planare e surfare mica da poco. La barca si inclina e al terzo sbandamento importante la mia prodiera urla: “GAETANS!!!!!!!!” E io: “Tranquilla! La tengo!” E sono alle cinghie a poppa con occhi pallati. Ci ingarelliamo con Ivo e credo con Maurizio, per un nanosecondo realizzero’ essere terzi. Poi precipitiamo quinti subito e manteniamo la posizione fino alla fine dei due laschi del triangolo. La seconda bolina se non sbaglio superiamo e ci facciamo superare spesso da Maurizi. Ad un certo punto in virata mi perdo la scotta randa, Isabeau si aggroviglia di tutto attorno al piede e pluf, decidiamo di lavare lo scafo. Scuffione maledetto.
Comincio ad urlare: “non è finitaaaaaaaa!”. Guizzo tipo anguilla sullo scafo a 180. tiro fuori la mannaia e raddrizzo la belva. Ripartiamo, siamo in 3 in barca. ci mettiamo diverso tempo a svuotare il terzo incomodo. Alla fine siamo di nuovo li’ operativi. Becchiamo il bordo buono recuperiamo un paio di posizioni e siamo sesti. Chiuderemo la regata cosi’. Scopriremo con questa regata e con la successiva che si perde molto meno tempo con una scuffia che prendere un lato sbagliato.
La seconda regata, molto meno vento, 10 nodi circa, ce la siamo fottuta la seconda bolina. Bordo sbagliato, perse 3-4 posizioni guadagnate prima. Da dimenticare.
Cena spettacolare, mangiamo come assassini, siamo distrutti per la giornata maschia e non contenti ci dilettiamo nei 100 metri. Ai blocchi di partenza: Silvia 3, Poggi, il sottoscritto, il nipote di Poggi.
Il giorno dopo niente di niente. Pioggia, mollane, tempeste, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.
Alcuni indizi fanno intuire la quantità imbarazzante di acqua precipitata.
Nell’attesa delle decisioni del comitato abbiamo visitato il museo dell’aeronautica dove ho avuto una rivelazione della mia spiritualità patriottica.
Ho avuto anche modo e tempo di analizzare le prossime migliorie da fare su ita28685…
Alla premiazione (degno di onori il 3o posto di Ivo e il 4o di Maurizio) segue un buffet dove becchiamo Andrea col sorcio in bocca…..
Ecco la classifica!
Co.b.r.a.: si, c’era un serpente in acqua…
21 giugno 2009 di gaetans
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